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sabato 11 dicembre 2010

La Reggia di Caserta, fulgida icona della Città di Caserta nel mondo (paradiso per turisti e biciclette).

La Reggia di Caserta, fulgida icona della Città di Caserta nel mondo (paradiso per turisti e biciclette).

La Reggia di Caserta, fulgida icona della Città di Caserta nel mondo
(paradiso per turisti e biciclette).

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Sono un fortunato cittadino di Caserta, in questa città oltre ad usufruire di tutti i servizi pubblici e sociali degni dello standard del Canton Ticino, godiamo di un privilegio impagabile, quello cioè di poter accedere gratuitamente al parco della Reggia in quanto residenti a Caserta.
La Reggia di Caserta, con l'annesso Parco, costituisce un complesso di valore universale, inserito dal 1997 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La tutela e la conservazione del Complesso Vanvitelliano è affidata alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Caserta e Benevento.
In particolare il sottoscritto gode di un ulteriore privilegio, quello di avere molto tempo a disposizione in quanto temporaneamente non collocato, ohps...intendevo dire libero professionista. Questo mio status mi consente di godere appieno ed intensamente dei benefit su ricordati che la Città di Caserta mette a disposizione dei suoi cittadini, tantè che di frequente monto in sella alla mia bici con il mio personal trainer e scappo dal caos e dal traffico cittadino per rifugiarmi appunto nel parco della Reggia, oasi incontaminata ed isolata da qualsiasi bruttura quotidiana.
L'accoglienza è di primordine, almeno tre controllori per ogni varco sono pronti con tanto di cartellino ministeriale al collo, ligi al proprio dovere, e talmente premurosi ed attenti che, per ogni evenienza ed emergenza, parcheggiano le proprie auto fin sotto ai gabbiotti, auto che ovviamente a proprie spese hanno acquistato e rifornito di carburante. Proseguendo nella passeggiata ordinaria la prima cosa che colpisce è senz'altro l'ordine l'educazione e la pulizia.
In effetti come affetti da un morbo incurabile, tutti i turisti, qualunque sia la loro provenienza, immediatamente, per cortesia e cultura si adeguano agli usi e costumi locali e quindi si abbandonano a schiamazzi, pic nic improvvisati con tanto di ricordini, sport di squadra ecc...
La cosa che vi colpisce immediatamente dopo è la presenza di questi simpatici minibus elettrici che immagino siano costati tanti soldi e soprattutto impegno morale ed economico alla dirigenza di turno ed alla comunità evidentemente sensibili al mantenere incontaminato il più possibile un tesoro come la reggia.
Tanta è l'attenzione e la sensibilità a questa cosa che, come avviene con l'Air Force One, l'aereo presidenziale statunitense, o con lo Space Shuttle al rientro da una missione spaziale, questi minibus sono costantemente scortati da auto private che attraversano la Reggia in lungo ed in largo in tale quantità e frequenza che mi verrebbe addirittura di pensare che in effetti la Città di Caserta possiede una bretella di raccordi o una tangenziale ai più sconosciuta.
Queste auto circolanti per improrogabili ed imperscrutabili servizi di controllo e presidio hanno ovviamente la precedenza su tutto e tutti, possono sostare ovunque sia necessario al caso ed infine, avendo chiaramente prerogative di sicurezza, non sono elettriche.
Pensate che a volte, ostacolate da nuguli di turisti o ancor peggio da mezzi a due ruote e bambini irriverenti a spasso con i genitori, sono costrette a rallentare se non addirittura a fermarsi e sostare forzatamente tanto che in tali soste a volte sbocciano convegni amorosi, galeotti gli angoli estremamente romantici del parco.
Non ultima è da segnalare la presenza di auto di servizio delle forze dell'ordine come Carabinieri e Guardia di Finanza pronte ad intervenire nel caso di inseguimento di pericolosi latitanti, siamo pur sempre a Caserta, o per sventare tentativi di furto del famoso tesoro della Reggia, unica assente è la Polizia di Stato in quanto già presente all'interno della Reggia con un presidio equestre permanente quanto rarissimo da vedere al pari della tigre siberiana o del rinoceronte di Giava e Sumatra.
A coadiuvare tale professionalità, si adoperano anche altri elementi e servizi.
Vi sono ad esempio innumerevoli unità cinofile senza elemento umano che con fare quasi inosservato presidiano tutti gli angoli del parco. Un altro servizio disponibile è quello di visita guidata nel giardino inglese per poter osservare meglio alcune ricercatezze ai più interdette, come il criptoportico.
La Soprintendenza sempre all'avanguardia ed attenta all'ottimizzazione della gestione ed al marketing, offre nei mesi estivi anche la possibilità, previo esborso di tariffa extra, di una visita motorizzata del parco. Per cui vi potrà capitare di incontrare auto di turisti, attrezzate di tutto punto con tanto di guscio portabagagli sul tetto, che sostano qua e la nel parco per fare riprese e scattare istantanee come nei più moderni zoosafari, oppure accedere a luoghi, temporaneamente resi inaccessibili ai più, per realizzare meravigliosi ed "unici" book fotografici matrimoniali.
Un'altra cosa che inevitabilmente colpisce è la manutenzione generale, attenta, immediata e tempestiva, tanto da far impallidire le termiti africane, per cui gli interventi fin ora hanno interessato tutta la salita della cascata fino al torrione, il criptoportico nel giardino inglese ed altri piccoli particolari, e tali interventi sono talmente minuziosi e coscienziosi che è ormai da tempo immemore che sono in atto.
Ma purtroppo come in ogni vicenda non vi sono solo note positive ed anche in questo caso c'è da segnalare la presenza di loschi individui privati che, con la più tosta delle facce, si arrogano il diritto di alterare l'equilibrio del bosco ed il suo aspetto selvaggio ed incontaminato agendo di propria iniziativa e ripulendo da immondizia ed erbacce i vialetti ormai impraticabili che costeggiano il fiumiciattolo che va dalla Castelluccia alla cascatella nei pressi della Peschiera Grande.
A giusta ed ovvia conclusione di tutto quanto descritto si comprende come questo enorme ed indefesso apparato operativo abbia la necessità di un giorno settimanale di riposo a dispetto dell'affluenza turistica enorme e continua, ma, come si dice, ubi maior minor cessat.
A coronamento di tutto ciò, consiglio assolutamente di andare a visitare il sito internet ufficiale della Reggia di Caserta redatto dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Caserta e Benevento Caserta.
Questa visita si rende quasi obbligatoria per il buono e coscienzioso aspirante visitatore per informarsi e prepararsi adeguatamente alla vera visita, quella che arricchirà immensamente ed indelebolmente la sua vita.
Il sito web è infatti completissimo e prodigo di ogni tipo di informazione.
In particolare segnalo i seguenti link:
Link al sito ufficiale  http://www.reggiadicaserta.beniculturali.it/index.php

Link al Regolamento   http://www.reggiadicaserta.beniculturali.it/images/regolamento.pdf
  Link a La Carta della Qualità    http://www.reggiadicaserta.beniculturali.it/soprintendenza/cartadellaqualita.pdf

Link al Modulo di Reclamo  http://www.reggiadicaserta.beniculturali.it/images/moduloreclamo.doc

Link agli orari di apertura della Reggia  http://www.reggiadicaserta.beniculturali.it/index.php?option=com_content&task=view&id=167&Itemid=137

Dott. Ing. Cesare Majone

P.s.: Le condizioni di igiene ed accessibilità dei marciapiedi di una città sono lo specchio dei suoi cittadini!

martedì 12 ottobre 2010

L'ignoranza è una brutta bestia: 02 L'insegnante ed il picchiatore



Vorrei sfatare una cosa, vecchia come il cucco, e cioè che a volte si dice di qualche istruttore che è molto bravo tecnicamente ma che non è un combattente. Prima di tutto nel Wing Tsun non ci sono "combattenti" ma solo praticanti, poi affermare che si è un buon tecnico ma non un praticante è come dire che un nuotatore è un buon tecnico ma non sta a galla, dunque o si e' dei buoni praticanti o non lo si e', e basta. Vale ovviamente anche il viceversa per cui spesso un “picchiatore” è considerato un bravo insegnante.

Niente di più aberrante perché il picchiatore rimane un puro esibizionista e non un buon educatore.

Dott. Ing. Cesare Majone

venerdì 8 ottobre 2010

Viaggi a Lourdes e miracolati

Sempre più mi capita di vedere album fotografici che sfoggiano fotografie di viaggi di pellegrinaggio in paesi esotici, mete obbligate per tutti i fan di arti marziali ed affini, paesi lontani migliaia di chilometri ma comunque devono avere in comune la caratteristica di avere una lingua che non sia quella materna. Indubbiamente in questo fenomeno un grosso contributo lo hanno dato i viaggi low cost, ormai tutto è a buon mercato! Non è certo questo che mi stupisce quanto il fatto che, con una regolarità da far invidia al Divino, avviene sempre il miracolo e cioè il pellegrino ritorna sempre a casa non solo sanato ma addirittura santificato. Ahimè com'è illusorio tutto ciò! Queste persone infatti riescono ad illudere tanti poveri sprovveduti ed aspiranti tali e quindi, al pari di poveri lebbrosi, a diffondere il proprio morbo.
Cesare Majone

martedì 5 ottobre 2010

Curriculum Vitae Professionale

Dati anagrafici


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Cognome e Nome

Majone Cesare
Residenza

Via Camusso D’Ercole P.co Giardini - Caserta
Domicilio

Via Ferrara 26 - Caserta
Cel

                            347-1502483         347-1502483                       347-1502483         347-1502483
E-mail

cesare.majone@libero.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.


Data nascita

13/02/1969
Luogo nascita

Napoli
Nazionalità

Italiana
Stato civile

coniugato
Obblighi di leva

assolti presso il corpo dei paracadutisti, Brigata Folgore - Pisa





Istruzione e formazione


• Date (da – a)

31/05/2006
• Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione

Università degli Studi di Napoli “Federico II”
• Principali materie / abilità professionali oggetto dello studio

TECNOLOGIA MECCANICA
MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE
IDRAULICA
FISICA TECNICA
SCIENZA DELLE COSTRUZIONI
TEORIA DELL’AFFIDABILITA’
ELETTROTECNICA
COSTRUZIONE DI MACCHINE
INGEGNERIA SANITARIA
MACCHINE
MECCANICA DELLE VIBRAZIONI
SERVIZI DI STABILIMENTO (SERVIZI GENERALI D’IMPIANTO)
ECONOMIA ED ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
IMPIANTI MECCANICI
IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO (CONDIZIONAMENTO TERMOIGROMETRICO)
MACCHINE DI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO (COSTRUZIONE DI MACCHINE II)
SICUREZZA DEL LAVORO E TECNICHE ANTINFORTUNISTICHE (ERGONOMIA E SICUREZZA)
TECNICA DEL CONTROLLO AMBIENTALE
• Qualifica conseguita

Laurea in Ingegneria Meccanica Vecchio Ordinamento con indirizzo “Sicurezza degli Impianti Industriali e Tecniche Antinfortunistiche”
• Titolo della tesi (sperimentale):

“Gestione della sicurezza nell’ambito del trasporto di idrocarburi: la sicurezza generale delle petroliere”

Attestati:

Dichiarazione di equivalenza tra il corso di sicurezza del lavoro e tecniche infortunistiche e il corso richiesto dal decreto legislativo con riferimento all’art. 10 comma 5 del D. L. vo 494”



Abilitazione alla professione di ingegnere a seguito del superamento dell’esame di stato, e iscritto al numero 3485 dal 21/11/2006 all’ordine degli ingegneri di Caserta settori Civile ed Ambientale, dell’Informazione, Industriale.




Date (da – a)

 29/01/2007 – 20/08/2009
Nome e indirizzo del datore di lavoro

Generalcontrol SpA, Via Pannunzio 4, 20156 Milano
Tipo di azienda o settore

Componentistica meccanica
Tipo di impiego

Ingegnere Tecnico Commerciale
Mansioni svolte e responsabilità

Area Manager:
Coordinazione, controllo e gestione di agenti e reti vendita.
Studio del mercato e ricerca di nuovi canali commerciali.
Ricerca, contatto e acquisizione di società clienti.
Rapporti con la distribuzione.
Creazione e/o Incremento del portafoglio clienti nell’area assegnata.
Gestione dei clienti acquisiti con relazioni sistematiche, costruttive ed efficaci.
Analisi delle problematiche dei clienti, studio e proposizione della migliore soluzione sia dal punto di vista tecnico che commerciale, gestione del processo commerciale, elaborazione di preventivi, gestione degli accordi economici, incontri commerciali.
Mantenimento e fidelizzazione del portafoglio clienti  attraverso un elevato livello di servizio e un’alta attenzione alla relazione.
Ricerca e gestione dei rapporti con fornitori terzi per l’acquisto della strumentazione che non fa parte del programma di vendita.
Utilizzo di software di CRM.

Settori di applicazione:
  • Industriale:
    • compressori, giranti, soffianti
    • pompe pneumatiche, peristaltiche, centrifughe, ad ingranaggi, a lobi, a membrana
    • viscosimetri e misuratori di livello
    • motori pneumatici
    • elettrovalvole
  • Ricerca e Sviluppo:
    • strumentazione da laboratorio
    • pompe dosatrici
  • Gestione commesse di ingegneria:
    • analisi delle specifiche e delle certificazioni
    • selezione e dimensionamento delle apparecchiature
    • composizione dell’offerta
    • gestione dell’offerta economica
    • gestione dell’ordine

Responsabile di prodotto:
  • rapporti con casa produttrice
  • gestione ordini
  • ricerca di nuovi clienti
  • individuazione di nuovi progetti ed applicazioni

Partecipazione a corsi di formazione ed aggiornamento interni ed esterni.

Esperienze lavorative




• Date (da – a)

3-6 Marzo 2008
• Nome e indirizzo del datore di lavoro

Wilden Pump And Engineering Company – 22069 Van Buren Street – Grand Terrace  CA 92313-5607 - USA
• Tipo di azienda o settore

Pump And Engineering Company
• Tipo di impiego

Technical, Sales and Marketing Strategies Course con rilascio di attestato






• Date (da – a)

17-20 Settembre 2007
• Nome e indirizzo del datore di lavoro

Brookfield Engineering Labs, Inc. – 11 Commerce Boulevard – Middleboro – MA – USA – 02346
• Tipo di azienda o settore

Engineering Labs, Inc.
• Tipo di impiego

Process and Services Training: includes theory, principales of operation, applications, calibraton and start-up procedures for Brookfield Process Viscometers con rilascio di attestato


• Date (da – a)

Giugno 2006 – Gennaio 2007
• Nome e indirizzo del datore di lavoro

Studi di Ingegneria
• Tipo di azienda o settore


• Tipo di impiego

Collaborazioni di progettazione tecnica
• Principali mansioni e responsabilità

Dimensionamento ed aiuto alla progettazione di impianti di condizionamento termoigrometrico in ambito civile ed industriale, ed in particolare
  • calcolo delle perdite di carico delle condutture
  • dimensionamento della centrale termica



• Date (da – a)

Giugno 2002 – Maggio 2006
• Nome e indirizzo del datore di lavoro

Bottiglieri di Navigazione
• Tipo di azienda o settore

Società Armatrice
• Tipo di impiego

Collaborazioni in ambito sicurezza
• Principali mansioni e responsabilità

Studio delle problematiche di sicurezza delle petroliere, ed in particolare le tematiche di
  • Inertizzazione delle cisterne di carico
  • Sicurezza antincendio
  • Corrosione

Esame dei riferimenti normativi in materia
Valutazione dello stato dell’arte delle tecnologie per le tematiche di cui sopra, e proposizione di possibilità migliorative.
Analisi dei protocolli di sicurezza e delle procedure adottate durante la progettazione, costruzione, manutenzione e l’esercizio dei mezzi.

Nell’ambito di quest’attività è stato sviluppato il lavoro di tesi.


Capacità e competenze personali


Madrelingua

Italiano

Altre lingue



Inglese
Capacità di lettura

buona
Capacità di scrittura

buona
Capacità di espressione orale

buona



Francese
Capacità di lettura

buona
Capacità di scrittura

buona
Capacità di espressione orale

buona



Capacità e competenze relazionali e organizzative


Ottime capacità organizzative, comunicative , relazionali e di negoziazione.
Predisposizione ai rapporti  interpersonali, spiccato orientamento al cliente e approccio consulenziale  alla vendita.
Motivazione e determinazione, maturità, autonomia, forte spirito di  iniziativa/proattività,
problem solving, attitudine al lavoro in team ed operatività gestionale.
disponibilità e flessibilità oraria.





Capacità e competenze tecniche


buona conoscenza degli impianti industriali e della normativa relativa al Testo Unico sulla Sicurezza.
Competenze informatiche: Windows 98, millennium e XP, MsDos, Pacchetto Office, Autocad, Solid Edge, CRM


Capacità e competenze artistiche


Dal 1993 al 2005 ho praticato il Wing Tsun  Kung Fu (difesa personale), insegnandolo dal 1998.
Disegno tecnico ed artistico.

Hobbie 


Arte, musica, lettura ,disegno, cinema, sport

Patente o patenti

A,B

Ulteriori informazioni

Autorizzo al trattamento dei dati personali ai sensi del Dlgs 196/2003

Curriculum Vitae Marziale

La Via dell'Istruttore: tanta passione, sacrificio ma anche qualita' e soprattutto etica.

Per descrivere tale percorso ho bisogno di prendere ad esempio qualcuno di molto vicino e conosciuto. Potrei parlare del Maestro Stellato, ma la sua più che la Via dell'Istruttore e' la Via del Pioniere ben più dura e faticosa. Dunque per non incorrere in possibili inesattezze parlerò della mia vicenda, i cui dettagli ovviamente conosco benissimo e sono assolutamente documentabili.
Quando iniziai a praticare il Wing Tsun dal Maestro Stellato fu per puro caso grazie all'amico fraterno Antonino Testa. Lo accompagnai una sera in palestra per curiosità e rimasi in un angolo per tutta la lezione ad osservare l'andamento generale ed il  comportamento di ciascuno dei presenti con particolare attenzione per il maestro. Rimasi colpito dalla tranquillità, dall'ordine e dall'educazione dei partecipanti e sicuramente impressionato da quello che il maestro dimostrava si potesse fare con due braccia e due gambe e soprattutto con quale velocità.
Decisi di inscrivermi la volta successiva e così fu. Era il lontano 1993
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e da allora per i dieci anni successivi non avrei perso più di una decina degli allenamenti previsti, documentando regolarmente ogni allenamento con descrizioni e disegni, secondo la mia natura analitica e scientifica. Provenendo dall'esperienza dell'atletica leggera in cui praticavo le specialità di velocità e salto in lungo, e non appartenendo a nessun corpo militare o di polizia, ero abituato al sacrificio quasi fine a se stesso se si esclude la sola soddisfazione personale e la ricerca ed il superamento dei propri limiti. Dunque non avevo nessuna concezione e tantomeno interesse all'ottenimento di un diploma e relativo grado con mostrina, per cui andai avanti per circa un anno in questo modo osservando invece intorno a me una gara se non una corsa al conseguimento di diplomi e gradi e di tutto quanto fosse relativo a questo, il tutto richiesto se non preteso in base a dei tempi stabiliti dall'organizzazione europea secondo teorie che seguivano più il marketing che la tradizione. Al che per mettere un po' di ordine al mio percorso ed inserirmi comunque in quel modus operandi, chiesi al mio maestro di valutare la mia preparazione ed avvisarmi quando secondo lui fossi stato pronto a sostenere un esame per passare al programma del grado successivo. In questi termini proseguì il mio percorso, incrementando via via i miei impegni ed allenamenti, come lezioni speciali per istruttori, seminari su argomenti specifici ed i seminari a Livorno, la sede dell'accademia per il sud Europa, non ultimo, inserendo l'apprendimento dell'Escrima Latosa e del Chi Kung
io_Livorno_Boztepe io_Livorno_Reingaisen io_Livorno_Tassos
Livorno_1998_0039_2

. Arrivai così a conseguire nella maniera canonica e direi tradizionale cinese, dove sono assenti gradi da allievo e tantomeno tempistiche occidentali, il dodicesimo grado, ricevendolo a Livorno direttamente dalle mani del Great Grand Master Leung Ting assieme alla maglietta nera di istruttore il 2 agosto 1998 . Questo sicuramente mi diede grande emozione ed orgoglio anche se le cose intorno a me non cambiavano affatto ma al contrario peggioravano a Livorno estremizzando il fenomeno della corsa al diploma con la distribuzione di questi sempre più per possibilità economica anziché per merito, trasformando il tutto in un variopinto mercatino. Secondo la tradizione, conseguito il dodicesimo grado il Maestro Stellato mi propose di iniziare l'attività di istruttore, considerando soprattutto la mia preparazione culturale, etica e morale. Dico secondo tradizione perché per proseguire il proprio cammino è necessario, se non indispensabile, alla propria crescita confrontarsi con la difficile, impegnativa e delicata arte dell'insegnamento. Accettai esclusivamente per questi motivi la sfida e così cominciò l'avventura. Anche in quest'ambito il mio procedere è stato sempre nel rispetto delle regole e della correttezza non ricevendo in cambio sempre la stessa cosa. Iniziai dunque ad insegnare a Casagiove, nonostante avessi a disposizione la palestra della allora mia fidanzata, perché al momento la "Piazza" di Caserta era già assegnata ad un'altro istruttore. Appena si presentò l'occasione perché questo istruttore si ritirò, trasferii la mia scuola a Caserta, la città dove vivo. Incontrando così diversi modi di intendere la gestione e la serietà di una palestra ho cambiato tre palestre approdando finalmente al Kouros Club dell'amico Lucio Falco KourosVol, vero e serio professionista. Continuai il mio cammino conseguendo il primo grado tecnico il 28 maggio 2000  io_Livorno_wt_I_tg. Con Lucio la collaborazione e' stata proficua ed è andata avanti fino al 2005, periodo durante il quale ho tenuto anche altri corsi tra cui il corso di difesa personale all'Istituti Tecnico Giordani di Caserta per due anni di seguitoITIS_1 ITIS_22, ed il corso di Chi kung presso lo studio del Dott. Garozzo sempre a Caserta. Dopo di che sono stato costretto ad interrompere questa attività prima per gli impegni universitari e poi per quelli professionali, ma durante questo periodo ho sempre conservato ed accarezzato con affetto il Wing Tsun come un caro e prezioso ricordo ed un sogno mai del tutto abbandonato. Quando finalmente ho preso la decisione di affrancarmi dalla città italiana schiavista per eccellenza, ovvero Milano, e sono tornato nella città della mia ultima residenza, Caserta, ho ripreso a considerare sempre più seriamente l'idea di riprendere ad insegnare, ed assecondando anche una chiamata ricevuta dal mio Maestro, ho finalmente dato compimento ad un progetto ormai maturo, aprendo però stavolta la mia personale scuola, facendo così rivivere la più classica e tradizionale delle scuola/famiglia cinese DSC_0041
 Scan1_2 TESSERA_AWTA_2_JPEG_QUARTER. La sintesi di quanto raccontato è la mia visione relativa alla "via" dell'istruttore e spero sia condivisa dalla maggior parte dei lettori: non può esserci richiesta da parte di nessun allievo di fare l'istruttore se non una personale e privata aspirazione da parte sua, tantomeno un fantomatico "corso istruttori" istituzionale. Come potrebbero essere educate e addestrate qualità ed attitudini che io ritengo innate? Dunque se durante il percorso canonico dell'allievo emergono agli occhi del maestro tutte le qualità necessarie di cui abbiamo parlato, e' lo steso maestro che propone all'allievo suddetto la possibilità di intraprendere l'attività dell'istruttore.
Credo che solo in questo modo si possa avere qualche possibilità di garantire la continuità della trasmissione e della diffusione del Wing Tsun con reale qualità e durata. L'insegnamento è una delle attività più importanti e delicate presenti in una società perchè deve formare le generazioni future. Richiede pertanto qualità tecniche ma soprattutto etiche e morali. E' purtroppo sotto gli occhi di tutti la situazione tragica e penosa in cui si trova l'istruzione in Italia, pensate a come si troveranno, ma già si trovano, di quì a poco, i nostri giovani a dover competere con i giovani di altri paesi. Ma niente paura perchè siamo ancora il primo paese al mondo per risparmio e dunque i risparmi di una vita dei vostri genitori vi salveranno, e poi ci sarà sempre un master miracoloso pre o post laurea che vi aprirà tutte le porte più ambite del lavoro. Richiudiamo questo vaso di pandora e torniamo a noi. L'insegnante deve esere preparato tecnicamente, sempre allenato, aggiornato ed alla ricerca delle risposte alle sue domande, deve avere una forte etica professionale, sapere di avere la responsabilità dell'educazione dei propri allievi e della corretta e coscienziosa trasmissione del sistema senza nessuna esaltazione e nessuna aggiunta di fantomatiche tecniche di difesa che nel momento in cui si presentasse la reale necessità hanno già più volte procurato morti e feriti (vedi difesa a mani nude o con arma da taglio contro armi da taglio e da fuoco). L'insegnante deve avere rispetto di se, del proprio maestro, della propria famiglia, sia quella di Kung Fu che di quella parentale. In definitiva l'insegnante dovrebbe essere prima di tutto un esempio ed una fonte di ispirazione ancor prima che una guida tecnica. La sintesi di questi principi, oramai dimenticati ed alieni è rappresentata dal nome che ho scelto per la mia personale scuola, appunto Wing Tsun Ethics. In questo io sono stato veramente fortunatissimo trovando tutti questi requisiti nel Maestro Stellato, e a due passi da casa. Non so quanti dei lettori saranno rimasti d'accordo con me, ma tantè, e a tutti quelli che lo sono ancora, auguro di avere la fortuna che ho avuto io e di cominciare il loro percorso da allievi come delle tabule rase per essere forgiati nel miglior modo possibile dal loro maestro.
Buon Wing Tsun a tutti!

P.s.: Vorrei sfatare un'ultima cosa, vecchia come il cucco, e cioè che a volte si dice di qualche istruttore che è molto bravo tecnicamente ma che non è un combattente. Prima di tutto nel Wing Tsun non ci sono "combattenti" ma solo praticanti, poi affermare che si è un buon tecnico ma non un praticante è come dire che un nuotatore è un buon tecnico ma non sta a galla, dunque o si e' dei buoni praticanti o non lo si e', e basta. Vale ovviamente anche il viceversa per cui spesso un “picchiatore” è considerato un bravo insegnante.
Niente di più aberrante perché il picchiatore rimane un puro esibizionista e non un buon educatore.

Dott. Ing. Cesare Majone

Rivista REALACTION

COPERTINA_NUMERO_01
E' disponibile il primo numero di  " REALACTION ", la prima e unica Rivista di WingTsun italiana che si occupa di tutto ciò che ruota intorno a questa disciplina.
Lo scopo del Dai Sifu Michele Stellato,  con la collaborazione di tutti i praticanti AWTA, è quello di trattare il WT sotto tutti gli aspetti: sociali, tecnici, educativi, filosofici ecc. .
La rivista è a disposizione di tutti i praticanti AWTA gratuitamente.
I non praticanti la possono ritirare, sempre gratuitamente, presso la Sede Centrale di Caserta o presso la Scuola di WingTsun AWTA più vicina.
                                                                               fonte    http://www.awta.it

L'Ignoranza è una brutta bestia: 01 Chiarimenti sul termine "Kung Fu"

L'Ignoranza è una brutta bestia, forse la peggiore.Questa può manifestarsi scaturendo da una "buona" fede per cui possiamo identificarla con la non conoscenza di una determinata cosa. Questa prima categoria pur facendo comunque danni, porta con se la speranza di una correzione attraverso l'educazione e l'informazione. Ma l'ignoranza si manifesta anche in un altro e ben peggiore modo, e questa volta scaturisce dalla cattiva fede. Questa seconda categoria è chiaramente strumentale ed agisce nella maggior parte dei casi fornendo informazioni scorrette ed artatamente false a tutti coloro che fanno parte della prima categoria allo scopo di deviarli per strumentalizzarli e trarne guadagno.Gli esempi sono infiniti perciò rimanendo nel nostro ambito ed ancor più specificatamente in quello del Wing Tsun, pubblicherò una serie di articoli con lo scopo di chiarirne tanti aspetti per dare delle informazioni corrette e quindi un'occasione a tutti coloro che appartengono alla prima fascia.

01 Chiarimenti sul termine "Kung Fu"  MY_KUNG_FU_IS_BETTER_THAN_YOURS Il Wing Tsun è un'arte marziale di antiche origini cinesi, come tale gli occidentali la associano al kung fu o gong fu. Ciò non è del tutto appropriato, infatti dire che il Wing Tsun è uno degli stili del Kung Fu non è preciso. In particolare "arte marziale" va tradotto con Wu Shu, mentre Kung Fu può essere tradotto in "Lavoro eseguito con destrezza". Il Wing Tsun non è propriamente uno "stile", ma piuttosto un metodo o un sistema, che va prima assimilato, poi capito, attraverso la pratica e lo studio. Quando viene mostrato all'allievo un nuovo movimento egli è subito tentato di porre numerose domande sul come, perché e quando lo potrà applicare. Dovrebbe piuttosto concentrarsi sul movimento, farlo suo, ciò accade raramente. Paradossalmente non sapere a cosa servirà il nuovo movimento che sta imparando gli è d'aiuto, infatti, essendo libera la mente da altri pensieri, può focalizzare l'attenzione sul movimento stesso. Quando ne sarà diventato sufficientemente padrone potrà cominciare a studiarne le varie applicazioni. Questo è il tipo di approccio che andrebbe sempre adottato per l'apprendimento del Wing Tsun. Se si vuole capire non ci si può fermare alla fase della comprensione teorica. Anche se a spiegarci qualcosa è il più grande maestro di tutti i tempi non ci sarà alcun miglioramento senza pratica. Dopo aver praticato molto si comprenderà meglio. Capire meglio migliorerà ulteriormente l'applicazione come un ciclo che non ha fine. Solo allora si potrà dire "Wing Tsun kung fu", cioè "Wing Tsun padroneggiato ed eseguito con destrezza".                     
                                                     fonte http://www.scuoladiwingtsun.it

Per quanto chiarito, vi rendete immediatamente conto di quante volte il termine Kung Fu sia usato a sproposito e quante altre solamente a fini puramente commerciali senza nessuna reale sostanza di supporto.
Cesare Majone

"L'abito non fa il monaco"...oppure si?

Indubbiamente si tratta di uno tra i detti popolari più abusati e controversi e che per tale motivo da sempre divide coloro che lo citano in due partiti opposti. Si tratta come sempre della solita medaglia che ha due facce, concetto molto tao. Dunque la risposta è giusta in entrambi i casi, dipende semplicemente dall'osservatore della medaglia o meglio, in questo caso, dell'abito. Dipende in massima parte dall'esperienza dell'osservatore nel campo specifico relativo all'abito indossato dal sedicente "monaco". Per cui l'occhio esperto distingue immediatamente il "monaco" vero da quello falso. Per essere ancora più chiari e semplificare le cose, bisogna mettersi d'accordo su che tipo di abito si discute e cioè, si parla dell'abito inteso come capo di abbigliamento indossato oppure di abito inteso nel senso del termine latino, habitus, che ha tutt'altro significato e raccoglie l'insieme delle caratteristiche intime di una persona compreso il suo modo di muoversi ed agire, le cose che dice e come le dice. Dunque è evidente che nel primo caso non è certo l'abito che qualifica chi lo indossa anche se è la prima cosa che influenza e fa presa sulle persone, purtroppo sempre di più. Nel secondo caso invece l'habitus mette immediatamente in evidenza l'essenza di chi ci sta di fronte. In definitiva noi abbiamo sempre tutti gli indizi per poter sbugiardare il falso monaco o per riconoscere la persona onesta, dobbiamo "semplicemente" cogliere e saper interpretare tali indizi, ma ancor prima di questo dobbiamo essere liberi in questo giudizio osservando ciò che realmente e concretamente la persona fa e non ciò che dice di fare o di essere. Questa libertà di giudizio e' la chiave di tutto, bisogna essere liberi da pregiudizi e soprattutto da necessità ed interessi personali che quasi sempre ci influenzano e ci illudono quando siamo di fronte ad una persona.
Cesare Majone

P.s.: Da un antico proverbio napoletano:"RAFANIE', FATT' ACCATTA' 'A CHI NUN TE SAPE!"

venerdì 24 settembre 2010

Chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo?

Chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo?
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"be water my friend"...
"sii come l'acqua, amico mio"... cosi diceva Bruce Lee in una famosa intervista, citando semplicemente il principio fondante del tao.
Molti hanno fatto proprio questo precetto applicandolo in vario modo in vari contesti e con diverso successo.
Tra questi, il contesto che non finirà mai di stupirmi é sempre quello sociale e professionale.
Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti in ogni momento e si presentano sotto infinite forme possili, appunto come l'acqua.
Accenniamo solamente alla nostra intera classe politica, perfetto esempio di tao occidentale, da sempre noto come "trasformismo", come quello del grandissimo Arturo Brachetti ma molto meno divertente onesto e dignitoso.
Il principio del "cedere" e dello "scaricare" è da sempre applicato con maestria e raffinatezza man mano che si sale verso il vertice di una qualsiasi piramide organizzativa/dirigenziale appartenente a  qualsiasi aggregazione economico/sociale, dal consiglio di classe della scuola elementare fino ai più alti organi dello stato. Questo sport o, pardon, arte marziale, qualcuno dovesse prendersela a male, è più occidentalmente nota come "lo scarica barile" ed ha infiniti e nobilissimi esempi tra i quali il più storico ed universalmente noto di tutti è sicuramente quello di Ponzio Pilato. A conclusione di una perfetta e sublime dinamica marziale, dopo il cedere ed il colpire c'e' il non farsi afferrare, ineffabile arte di tutti i personaggi sopra citati. E' indubbio a questo punto che gli "artisti marziali" nostrani sono di gran lunga più pericolosi e letali di un "qualsiasi" Bruce Lee, riuscendo a procurare danni incalcolabili, morti e feriti, spesso senza neanche alzarsi dalla propria poltrona, e senza pagare alcun scotto. Altro principio perfettamente applicato e' il seguente: sfrutta la debolezza del tuo avversario. Sicuramente una delle debolezze umane più sfruttata in assoluto è la "memoria corta", spesso sinergicamente utilizzata assieme all'altra debolezza, quasi sempre presente, ovvero lo "scheletro nell'armadio". In base a tale principio troppo spesso ci si può permettere di dire tutto ed il contrario di tutto, di cambiare divisa o kimono a proprio piacimento cercando di rivendere quel poco o nulla che si ha al primo sprovveduto di passaggio ma anche a coloro che, dominati dalle proprie discutibili aspirazioni, accorciano la propria memoria e si fanno sfruttare da questi "carismatici" personaggi. Il fenomeno più divertente della leva
"memoria corta", basandosi appunto sul fatto che pochi conoscono o ricordano la reale storia, la provenienza e la formazione di tali personaggi, e' che ad ogni passaggio o cambiamento di fronte, stile o arte, corrisponde automaticamente un avanzamento di grado, nomina o posizione. Per cui e' possibile osservare esempi di mirabili "carriere" costruite in tempi fulminei semplicemente avendo conosciuto questo o quel gran maestro e, così via, saltando dall'uno all'altro, assorbirne per osmosi l'arte e giungere a gradi e livelli marziali, compresa aura energetica, tali da far invidia al gran maestro jedi Yoda che pare stia facendo causa a Lucas per danni da declassamento, oppure a Goku e Ken il guerriero entrati da tempo in analisi per disturbi da ansia da prestazione. Carriere simili sono state "duramente" costruite negli anni sia da personaggi notissimi che da personaggi ancora pressocchè sconosciuti. Si annoverano nella "banda degli onesti" anche personaggi che hanno arredato il proprio "dojo" con diplomi ed attestati rigorosamente autoprodotti prendendo in prestito i caratteri cinesi o giapponesi dal libretto di istruzioni di una lavatrice o di un frullatore.
Da quanto detto possiamo trarre diverse conclusioni, tra le quali:
- Sarebbe il caso di sfatare un po' il mito delle filosofie orientali e di riconoscere, ma sarebbe meglio prima conoscerle, le filosofie occidentali che nulla hanno da invidiare o mutuare da quella orientale se non nella sua codifica ed applicazione.
- Le bugie hanno le gambe corte e prima o poi la verità viene sempre a galla trascinando con se qualcos’altro di poco gradevole e che tutti possono immaginare.
- State con gli occhi aperti e non bevetevi tutto quello che vi si propina, imparate ad essere un po’ più critici ed obbiettivi e soprattutto a fare un po’ di ricerche per capire meglio qual è l’effettiva storia e provenienza di chi vi sta di fronte e dunque la vera essenza.
Infine, tutto quanto è stato detto, come sempre, non è altro che lo spunto per farvi riflettere e spero essere più attenti e lucidi in qualsiasi occasione della vostra vita.

Cesare Majone

Forrest Gump e le sue foto

fbe6b428Non sparate sulla croce rossa...se si volesse, per divertimento, si potrebbe preparare un intero discorso utilizzando esclusivamente delle citazioni famose, ma non sarà il caso di oggi, quindi torniamo "seri" e riprendiamo il filo del discorso. Chi non ha visto il film Forrest Gump? Credo veramente pochi. Storia affascinante e commovente di una persona con un leggero deficit mentale che proprio grazie al suo handicap si rivela un campione da seguire ed imitare come non plus ultra di virtù come onestà, tenacia ecc...e che riesce a realizzare imprese che pochissimi altri, cosiddetti "normodotati", riuscirebbero neanche a concepire. A corredo di queste epiche gesta ci sono ovviamente tutta una serie di filmati e fotografie che attestano e contribuiscono prepotentemente al suo successo e notorietà, seguendo un imperscrutabile disegno superiore,  immagini che il più delle volte sono assolutamente casuali e perciò stesso ancor più sottolineano lo stupore nei confronti della "fortuna" dei "puri" di spirito com'e' appunto Forrest. 
Vi sono fotografie fatte insieme alle più importanti personalità del momento, a cominciare dal presidente degli U.S.A. a John Lennonforrestgumpgump-nixonlbj. Ma cosa centra Forrest Gumpgump-kennedy? Beh il simpatico Forrest, "anch'io sono Forrest" direbbe qualche astuto politico, mi viene inevitabilmente in mente, per quanto detto in precedenza, ogni qualvolta mi imbatto nel book fotografico di qualche "artista" marziale. A partire dalle pose, il contesto, i figuranti e la regia, tutto ha quel sottile nonsochè di improbabile casuale e kitch un pò come quei servizi fotografici da matrimonio che tutti conosciamo. La cosa triste e ridicola e' che in questi casi non c'è nessun imperscrutabile disegno divino ma, al contrario, una umanissima volontà di voler attestare ed affermare le proprie aderenze e frequentazioni con questo o quel noto personaggio, come se si potesse essere Mozart semplicemente avendo uno spartito della sua musica o, sicuramente con più soddisfazione, mangiando una fetta di saker.
Tornando al tenero Forrest, in definitiva i punti in comune rimangono appunto la tenerezza, in alcuni casi la buona fede ed in altri, purtoppo, il deficit mentale. Ringrazio tutti e naturalmente ringrazio Tom Hanks.
Cesare Majone