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martedì 30 ottobre 2012

Conosci te stesso Γνῶθι σεαυτόν

Conosci te stesso Γνῶθι σεαυτόν

Conosci te stesso   Γνῶθι σεαυτόν
Conosci te stesso è un motto greco (Γνῶθι σεαυτόν, gnôthi seautón), iscritto sul tempio dell'Oracolo di Delfi e può ben riassumere l'insegnamento di Socrate, in quanto esortazione a trovare la verità dentro di sé anziché nel mondo delle apparenze.
La locuzione latina corrispondente è Nosce te ipsum. La frase scritta sul tempio tradotta recita: "Uomo, conosci te stesso, e conoscerai l'universo e gli Dei"


Questa la breve introduzione all'articolo che segue pubblicato qualche anno fa e che questo messaggio voleva lanciare.
" Viaggi a Lourdes e miracolati  卢尔德游行与圣迹治愈的人
Sempre più mi capita di vedere album fotografici che sfoggiano fotografie di viaggi di pellegrinaggio in paesi esotici, mete obbligate per tutti i fan di arti marziali ed affini, paesi lontani migliaia di chilometri, ma che comunque devono avere in comune la caratteristica di avere una lingua che non sia quella materna.
Indubbiamente in questo fenomeno un grosso contributo lo hanno dato i viaggi low cost, ormai tutto è a buon mercato! Non è certo questo che mi stupisce quanto il fatto che, con una regolarità da far invidia al Divino, avviene sempre il miracolo e cioè il pellegrino ritorna sempre a casa non solo sanato ma addirittura santificato. Ahimè com'è illusorio tutto ciò! Queste persone infatti riescono ad illudere tanti poveri sprovveduti ed aspiranti tali e quindi, al pari di poveri lebbrosi, a diffondere il proprio morbo.
Ing. Cesare Majone

我经常有机会看到去了国外旅行武术学徒的影集,这些人都比较喜欢去离这里几千公里远的地方, 只要那边本地人说的语言跟自己的母语不同即可。 游行减价也促进了这种现象,现在什么都十分便宜!最让我惊讶的是这些人每次去这些地方总是发生什么奇迹,甚至自己便成一个圣人。 有的人怎末容易幻想!这些人从国外后来的时候, 总是会欺骗无知的学徒并渐渐使越来越多的人按照他不可理喻的所作所为去办事。

工程师CESARE MAJONE博士 "

Ing. Cesare Majone

lunedì 29 ottobre 2012

Festival della Vita 2013 e Wing Tsun Ethics

Festival della Vita 2013 e Wing Tsun Ethics

Festival della Vita 2013 e Wing Tsun Ethics



Wing Tsun Ethics parteciperà al Festival della Vita 2013
proponendo il tema:

"La prevenzione dell'incolumità personale nella visione integrata della persona: il "contributo" delle tecniche orientali"

Dal 26 gennaio al 3 febbraio 2013 si terrà a Caserta il III FESTIVAL DELLA VITA, che avrà come tema generale: "VIVERE E'....CUSTODIRE", in preparazione alla XXXV Giornata Nazionale della Vita (domenica 3 febbraio 2013).

Promosso da S.Ecc.za Rev.ma Mons. Pietro FARINA, Vescovo della Diocesi di Caserta, in ollaborazione con la Società San Paolo, il Festival vede coinvolte altre città (in date e con modalità diverse) e gode del sostegno operativo di altre realtà associative cattoliche e laiche.

Questa manifestazione coinvolge ormai tutte le realtà civili ed ecclesiali, sia della città di Caserta che della Campania, e mira ad essere sempre più un evento di risonanza nazionale, con lo scopo di aiutare a riflettere sui grandi temi della vita e di approfondire lo specifico messaggio annuale che la Conferenza Episcopale Italiana propone in occasione della Giornata Nazionale della Vita.

Tale evento si rivolge alla famiglia, alla scuola, alla parrocchia, alle associazioni..., alla società intera ed si propone di incontrare ragazzi, giovani e adulti, professionisti, operatori sociali e quanti hanno a cuore la promozione, la protezione e la tutela della VITA.
 

venerdì 26 ottobre 2012

Maestro è chi il Maestro fa...

Maestro è chi il Maestro fa...

Maestro è chi il Maestro fa...

Così avrebbe detto il simpatico Forrest commentando quanto mi è successo qualche giorno fa...
Desidero esprimere un grande ringraziamento...
Ripubblicando questo articolo che ho scritto un po di tempo fa, divertendomi tanto come al solito, colgo l'occasione per raccontarvi rapidamente un episodio capitatomi l'altro giorno.
Ebbene, un ragazzo si è presentato in palestra chiedendomi le informazioni di rito e se era possibile fare la lezione di prova. Ovviamente la lezione di prova è consentita a tutti, però c'erano quaranta minuti che ci separavano dall'inizio delle lezioni, dunque il ragazzo, con assoluta e spiazzante sincerità ed ingenuità che mi hanno subito ricordato il personaggio a me caro, mi dice che nell'attesa sarebbe andato nella palestra affianco "dall'altro "Maestro"" a fare la stessa prova, al che ci siamo salutati ed abbiamo rinviato a breve il nostro incontro.
Al suo ritorno, il ragazzo, pronto per fare la sua lezione di prova con tutti gli altri, era un po sconsolato e mi ha raccontato il perchè..."L'altro "Maestro"" non aveva il "tempo" per seguirlo ed anzi, gli aveva detto che "perdeva troppo del suo prezioso tempo" per seguirlo e dunque gli sconsigliava di frequentare la sua "accademia" per "studenti d'elite" ed al contrario gli consigliava di frequentare la mia scuola...La lezione di prova si è svolta insieme a tutti gli altri allievi ed è andata splendidamente.
Ecco il mio ringraziamento: ringrazio sentitamente l'inconsistenza, l'incompetenza ed l'intemperanza "dell'altro "Maestro"" per l'occasione che mi hanno dato di poter conoscere una persona squisita, educata ed attenta ed anche per l'oportunità di dimostrare che...Maestro è chi il Maestro fa...Ed aggiungo: Forrest Gump è chi Forrest Gump fa

Sentiti ringraziamenti!
" Forrest Gump e le sue foto
Non sparate sulla croce rossa...se si volesse, per divertimento, si potrebbe preparare un intero discorso utilizzando esclusivamente delle citazioni famose, ma non sarà il caso di oggi, quindi torniamo "seri" e riprendiamo il filo del discorso. Chi non ha visto il film Forrest Gump? Credo veramente pochi. Storia affascinante e commovente di una persona con un leggero deficit mentale che proprio grazie al suo handicap si rivela un campione da seguire ed imitare come non plus ultra di virtù come onestà, tenacia ecc...e che riesce a realizzare imprese che pochissimi altri, cosiddetti "normodotati", riuscirebbero neanche a concepire. A corredo di queste epiche gesta ci sono ovviamente tutta una serie di filmati e fotografie che attestano e contribuiscono prepotentemente al suo successo e notorietà, seguendo un imperscrutabile disegno superiore,  immagini che il più delle volte sono assolutamente casuali e perciò stesso ancor più sottolineano lo stupore nei confronti della "fortuna" dei "puri" di spirito com'e' appunto Forrest.
Vi sono fotografie fatte insieme alle più importanti personalità del momento, a cominciare dal presidente degli U.S.A. a John Lennon  . Ma cosa centra Forrest Gump? Beh il simpatico Forrest, "anch'io sono Forrest" direbbe qualche astuto politico, mi viene inevitabilmente in mente, per quanto detto in precedenza, ogni qualvolta mi imbatto nel book fotografico di qualche "artista" marziale. A partire dalle pose, il contesto, i figuranti e la regia, tutto ha quel sottile nonsochè di improbabile casuale e kitch un pò come quei servizi fotografici da matrimonio che tutti conosciamo. La cosa triste e ridicola e' che in questi casi non c'è nessun imperscrutabile disegno divino ma, al contrario, una umanissima volontà di voler attestare ed affermare le proprie aderenze e frequentazioni con questo o quel noto personaggio, come se si potesse essere Mozart semplicemente avendo uno spartito della sua musica o, sicuramente con più soddisfazione, mangiando una fetta di saker.
Tornando al tenero Forrest, in definitiva i punti in comune rimangono appunto la tenerezza, in alcuni casi la buona fede ed in altri, purtoppo, il deficit mentale. Ringrazio tutti e naturalmente ringrazio Tom Hanks. "
Ing. Cesare Majone

sabato 20 ottobre 2012

"L'abito non fa il monaco"...oppure si? 人不可貌相。。。确定吗?

"L'abito non fa il monaco"...oppure si? 人不可貌相。。。确定吗?

"L'abito non fa il monaco"...oppure si? 人不可貌相。。。确定吗?
bscap0006 "...Ma mi faccia il piacere!..."
Indubbiamente si tratta di uno tra i detti popolari più abusati e controversi e che per tale motivo da sempre divide coloro che lo citano in due partiti opposti. Si tratta come sempre della solita medaglia che ha due facce, concetto molto tao. Dunque la risposta è giusta in entrambi i casi, dipende semplicemente dall'osservatore della medaglia o meglio, in questo caso, dell'abito. Dipende in massima parte dall'esperienza dell'osservatore nel campo specifico relativo all'abito indossato dal sedicente "monaco".
Per cui l'occhio esperto distingue immediatamente il "monaco" vero da quello falso. Per essere ancora più chiari e semplificare le cose, bisogna mettersi d'accordo su che tipo di abito si discute e cioè, si parla dell'abito inteso come capo di abbigliamento indossato oppure di abito inteso nel senso del termine latino, habitus, che ha tutt'altro significato e raccoglie l'insieme delle caratteristiche intime di una persona compreso il suo modo di muoversi ed agire, le cose che dice e come le dice. Dunque è evidente che nel primo caso non è certo l'abito che qualifica chi lo indossa anche se è la prima cosa che influenza e fa presa sulle persone, purtroppo sempre di più. Nel secondo caso invece l'habitus mette immediatamente in evidenza l'essenza di chi ci sta di fronte. In definitiva noi abbiamo sempre tutti gli indizi per poter sbugiardare il falso monaco o per riconoscere la persona onesta, dobbiamo "semplicemente" cogliere e saper interpretare tali indizi, ma ancor prima di questo dobbiamo essere liberi in questo giudizio osservando ciò che realmente e concretamente la persona fa e non ciò che dice di fare o di essere. Questa libertà di giudizio e' la chiave di tutto, bisogna essere liberi da pregiudizi e soprattutto da necessità ed interessi personali che quasi sempre ci influenzano e ci illudono quando siamo di fronte ad una persona.
Ing. Cesare Majone

P.s.: Da un antico proverbio napoletano:"RAFANIE', FATT' ACCATTA' 'A CHI NUN TE SAPE!"

这个是最常用俗话之一, 应用这个俗话的人基本上分两种。 就像一块双面的硬币,就像道学的道理。在这种情况下有两种答案而两个都是对的,看自己是从哪一方面来看。能不能分别一个人是不是应该骗子只是靠自己对于某种话题的经验。

有经验的人会立刻得分清楚谁是个骗子。上述的俗话意大利说得不同但意思一样, 意大利语是这样说:“穿了和尚的服装并不表示你变了和尚”,服装这个单词来源于拉丁语而代表个人的所作所为,他的姿势,他讲话的方式。 大部分的人是被别人的外貌影响的,有的人相反习惯更注意得来看而会更深理解对方。大家都有机会分清楚老实的人与骗子。 不要盲目相信对方所说的话,要看对方实际的生活方式才会知道事实。最重要的是人不要被别人外貌或他们的话影响,对着别人的时候应该不存在任何歧视。

工程师CESARE MAJONE博士

注意:有个更古老的拿波里俗话代表上述的内容:烂的萝卜,只有不认识你的人可以把你买过来 (就是说: 你这个骗子骗不到我)

martedì 16 ottobre 2012

L'ignoranza è una brutta bestia: 04 Chi Sao 愚昧是一种野兽: 04

L'ignoranza è una brutta bestia: 04 Chi Sao 愚昧是一种野兽: 04

L'ignoranza è una brutta bestia: 04 Chi Sao     愚昧是一种野兽: 04



Per continuare la rubrica "L'ignoranza è una brutta bestia", la cui “mission” troverete al seguente link, Vi darò alcuni chiarimenti riguardo il significato la natura e l’utilizzo del Chi Sao, dal momento che sempre più spesso mi capita di sentire le più disparate "opinioni" su tale argomento, sia da parte di principianti di Wing Tsun il che è assolutamente comprensibile, sia da parte di persone che invece, almeno sulla carta, dovrebbero essere ben più competenti e addirittura di esempio per gli altri. Ne sento d’avvero di tutti i colori, ma quello che veramente mi fa trasalire ogni volta è sentir parlare del fontomatico “Chi Sao libero”. Che io sappia il “povero” Chi Sao non è mai stato arrestato, esso nasce come concetto “libero”, ma sicuramente è evidente che nel caso di alcune persone è “latitante”, si è “dato alla macchia”. Credo che qualcuno abbia addirittura immaginato di aver “rapito” il Chi Sao e di tenerlo in ostaggio e ne chiede ogni giorno un “lauto riscatto” per “liberarlo”.
Ritengo dunque necessaria e doverosa questa precisazione soprattutto nei confronti dei principianti ovvero di quelli che adesso iniziano ad avere il primo approccio con tale pratica che rappresenta una delle più concrete ed autentiche realizzazioni del Tao e quindi del Wing Tsun, in modo che tali praticanti possano imboccare prima possibile la “via” corretta per perseguire il loro obiettivo e non debbano invece svegliarsi un giorno all’improvviso ed accorgersi che quello che stanno facendo da anni non è quello che volevano o che gli era stato detto o, ancor peggio, parlino di Chi Sao “libero” per essere più “mistici e kungfuici”.
Per tali chiarimenti ovviamente riporto quanto nel mio caso mi è sempre stato detto direttamente dal mio Sifu, Grand Master Michele Stellato, e che il modo molto sintetico, chiaro e inequivocabile egli stesso riporta come premessa al Quaderno Tecnico: Chi Sao 1, presente nel numero 3 della rivista REALACTION, a pag. n° 11.
Cito testualmente:
“ “Chi Sao” (pronuncia: ci sao) significa “mani incollate” o “mani a contatto”, dove i praticanti di WING TSUN si trovano a distanza ravvicinata, anche se per toccare il compagno con un pugno c’è bisogno di fare un passo in avanti. Il “Chi Sao” è un particolare esercizio che mira a sentire la direzione e la pressione degli attacchi del compagno di allenamento, e non, come molti credono, un esercizio per specializzare la percezione tattile; non è assolutamente un “combattimento”, va fatto sempre con un partner per puro esercizio e mai con uno sconosciuto per confronto. Il WT è l’unico sistema di difesa personale che ha nel proprio percorso di apprendimento questo particolare programma, fondamentale è praticare il Chi Sao con Istruttori competenti, per evitare che sia solo tempo sprecato. “
Spero che la suddetta spiegazione sia abbastanza chiara per tutti, ma per qualsiasi altro eventuale dubbio, chiarimento o approfondimento, sarò sempre disponibile per chiunque lo chiedesse così come lo è di sicuro sempre il Grand Master Dai Sifu M. Stellato.
Come sempre…Buon Wing Tsun a Tutti! E in questo caso…Buon Chi Sao a tutti!
…E mi raccomando…”Liberate” questo “povero” Chi Sao!
Ing. Cesare Majone
工程师CESARE MAJONE博士

sabato 13 ottobre 2012

Wing Tsun Ethics e la Difesa Personale

Wing Tsun Ethics e la Difesa Personale
Wing Tsun Ethics e la Difesa Personale
La Difesa Personale è un concetto ed un modo di essere e di vivere ancor prima che un sistema fisico per difendersi, è un concetto molto complesso, ampio e complicato e fin troppo spesso sconosciuto alla maggior parte delle persone e per ciò stesso quasi sempre strumentalizzato e sfruttato da tanti a proprio uso e consumo.
La Difesa Personale è prima di tutto educazione civica, rispetto di se e degli altri, onestà, dignità, onore, ma quanto mai di questi tempi queste qualità sono agli ultimi posti della hit parade delle qualità che dovrebbe avere una persona contro altre "qualità" che invece sono ai primi posti della classifica quali arroganza, maleducazione, esibizionismo, incoerena, opportunismo, ingnoranza ecc.., non basterebbe l'intero Web per elencarle ed illustrarle, ma "per fortuna " lo fa già ampiamente ed esaustivamente, secondo me non fa quasi nient'altro, la televisione.
Per dirla come i Latini, la Difesa Personale è prima di tutto un Modus Sentiendi dal quale scaturisce un Modus Operandi che permette nella maggior parte dei casi di condurre una vita serena e pacifica.
Purtroppo questo non è sempre possibile e quando ciò accade state pur certi che si manifesterà nel modo più inaspettato, brutale e gratuito. Sarebbe dunque opportuno avere un minimo di preparazione di fronte ad un'eventualità del genere.
Lo scopo della Scuola di Difesa Personale è quello di addestrare ed esercitare con costanza i concetti, le qualità sopra ricordate e le tecniche di difesa, tutte allo stesso modo proprio per non farsi mai sorprendere e rimanere annichiliti in caso si venga aggrediti.
Il sistema adottato nella mia Scuola è il Wing Tsun.
Il Wing Tsun è un'antica arte marziale cinese, non costringe chi la pratica ad affidarsi alla propria forza fisica oppure a particolari capacità acrobatiche, ma mette chiunque in condizioni di potersi difendere. I bersagli più frequenti di aggressioni sono proprio i non atleti e le donne. L'aggressione provoca panico, si reagisce con movimenti scoordinati, impacciati ed inutili e spesso non si reagisce affatto. Il Wing Tsun ci aiuterà in queste situazioni.
 Il praticante di Wing Tsun non utilizza mai questo raffinato metodo di lotta per attaccare, diventa reattivo nelle situazioni in cui è necessario difendersi.  
La maggiore consapevolezza permetterà al praticante di di allontanare sempre di più l'eventualità di ricoprire il ruolo di potenziale vittima e grazie al Wing Tsun potrà contare su una tecnica efficace con la quale sarà possibile sfruttare a proprio vantaggio le forza dell'aggressore. I movimenti necessari, una volta appresi, saranno eseguiti, in caso di necessità, istintivamente ed in rapida successione. La fluidità delle tecniche unita ad accelerazioni improvvise sorprenderanno l'aggressore. L'azione Wing Tsun è come l'acqua di un fiume che non si ferma davanti ad un ostacolo e scorre fino a raggiungere il mare. Affinché la difesa risulti efficace è necessario reagire con la massima prontezza. Una volta entrati in contatto con l'aggressore si avranno a propria disposizione solo poche frazioni di secondo per agire. Anche il pensiero consapevole si rivela troppo lento per organizzare la difesa e l'eventuale contrattacco. Il Wing Tsun rende gli allievi, che si addestrano regolarmente, capaci di agire in situazioni di pericolo automaticamente. Non sarà necessario pensare ad un movimento particolare da opporre a quello avversario. Tutto avverrà, grazie al particolare metodo di insegnamento Wing Tsun, nella maniera più fluida e naturale possibile.
Ing. Cesare Majone

giovedì 4 ottobre 2012

L'esempio perfetto del Tao Cristiano, la Perfetta Letizia per San Francesco

L'esempio perfetto del Tao Cristiano, la Perfetta Letizia per San Francesco

L'esempio perfetto del Tao Cristiano, la Perfetta Letizia per San Francesco

A 800 anni dalla sua conversione, San Francesco ci insegna che cos'è per Lui la “Perfetta letizia” e ci da l'esempio perfetto del Tao Cristiano: La pienezza della gioia nella riscoperta del senso del dolore. Il suo messaggio è attualissimo e vivo ed è una buona proposta di vita per i giovani, anche "semplicemente" per il rapporto che Francesco ha con la natura.
Dai “Fioretti”…
Avvenne un tempo che, san Francesco d’Assisi e frate Leone andando da Perugia a Santa Maria degli Angeli, il santo frate spiegasse al suo compagno di viaggio cosa fosse la “perfetta letizia”.
Era una giornata d’inverno e faceva molto freddo e c’era pure un forte vento tanto che procedevano camminando l’uno innanzi all’altro e, mentre frate Leone stava avanti, frate Francesco chiamandolo diceva: frate Leone, se avvenisse, a Dio piacendo, che i frati minori dovunque si rechino dessero grande esempio di santità e di laboriosità, annota e scrivi che questa non è perfetta letizia.
Andando più avanti San Francesco chiamandolo per la seconda volta gli diceva: O frate Leone, anche se un frate minore dia la vista ai ciechi, faccia raddrizzare gli storpi, scacci i demoni, dia l’udito ai sordi, fa camminare i paralitici, dia la parola ai muti, e addirittura fa resuscitare i morti di quattro giorni; scrivi che non è in queste cose che sta la perfetta letizia.
E ancora andando per un poco san Francesco grida chiamandolo: O frate Leone, se un frate minore parlasse tutte le lingue e conoscesse tutte le scritture e le scienze, e sapesse prevedere e rivelare non solo il futuro ma anche i segreti più intimi degli uomini; annota che non è qui la perfetta letizia.
E andando ancora più avanti san Francesco chiamando forte diceva: O frate Leone pecorella di Dio, anche se il frate minore parlasse la lingua degli angeli, conoscesse tutti i misteri delle stelle, tutte le virtù delle erbe, che gli fossero rivelati tutti i tesori della terra, e tutte le virtù degli uccelli, dei pesci, delle pietre, delle acque; scrivi, non è qui la perfetta letizia.
E andando più avanti dopo un po’ san Francesco chiamava il su compagno di viaggio: O frate Leone, anche se i frati minori sapessero predicare talmente bene da convertire tutti i non credenti alla fede di Cristo; scrivi non è questa la perfetta letizia.
E così andando per diversi chilometri quando, con grande ammirazione frate Leone domandò: Padre ti prego per l’amor di Dio, dimmi dov’è la perfetta letizia. E san Francesco rispose: quando saremo arrivati a Santa Maria degli Angeli e saremo bagnati per la pioggia, infreddoliti per la neve, sporchi per il fango e affamati per il lungo viaggio busseremo alla porta del convento. E il frate portinaio chiederà: chi siete voi? E noi risponderemo: siamo due dei vostri frati. E Lui non riconoscendoci, dirà che siamo due impostori, gente che ruba l’elemosina ai poveri, non ci aprirà lasciandoci fuori al freddo della neve, alla pioggia e alla fame mentre si fa notte. Allora se noi a tanta ingiustizia e crudeltà sopporteremo con pazienza ed umiltà senza parlar male del nostro confratello, anzi penseremo che egli ci conosca ma che il Signore vuole tutto questo per metterci alla prova, allora frate Leone scrivi che questa è perfetta letizia. E se noi perché afflitti, continueremo a bussare e il frate portinaio adirato uscirà e ci tratterà come dei gaglioffi importuni, vili e ladri, ci spingerà e ci sgriderà dicendoci: andate via, fatevi ospitare da altri perché qui non mangerete né vi faremo dormire. Se a tutto questo noi sopporteremo con pazienza, allegria e buon umore, allora caro frate Leone scrivi che questa è perfetta letizia.
E se noi costretti dalla fame, dal freddo e dalla notte, continuassimo a bussare piangendo e pregando per l’amore del nostro Dio il frate portinaio perché ci faccia entrare. E questi furioso per cotanta molesta insistenza si riprometterebbe di darci una sonora lezione, anzi uscendo con un grosso e nodoso bastone ci piglierebbe dal cappuccio e dopo averci fatto rotolare in mezzo alla neve, ci bastonerebbe facendoci sentire uno ad uno i singoli nodi. Se noi subiremo con pazienza ed allegria pensando alle pene del Cristo benedetto e che solo per suo amore bisogna sopportare, caro frate Leone, annota che sta in questo la perfetta letizia. Ascolta infine la conclusione, frate Leone: fra tutte le grazie dello Spirito Santo e doni che Dio concede ai suoi fedeli, c’è quella di superarsi proprio per l’amore di Dio per subire ingiustizie, disagi e dolori ma non possiamo vantarci e glorificarci per avere sopportato codeste miserie e privazioni perché questi meriti vengono da Dio. Infatti le sacre scritture dicono: cosa hai tu che non sia stato concesso da Dio? E se tu hai ricevuto una grazia da Dio perché te ne vanti come se fosse opera tua? Noi ci possiamo gloriare nella nostra croce fatta di sofferenze e privazioni. Sul Vangelo sta scritto: Io non mi voglio gloriare se non nella croce di nostro Signore Gesù Cristo.

Dott. Ing. Cesare Majone