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martedì 5 ottobre 2010

"L'abito non fa il monaco"...oppure si?

Indubbiamente si tratta di uno tra i detti popolari più abusati e controversi e che per tale motivo da sempre divide coloro che lo citano in due partiti opposti. Si tratta come sempre della solita medaglia che ha due facce, concetto molto tao. Dunque la risposta è giusta in entrambi i casi, dipende semplicemente dall'osservatore della medaglia o meglio, in questo caso, dell'abito. Dipende in massima parte dall'esperienza dell'osservatore nel campo specifico relativo all'abito indossato dal sedicente "monaco". Per cui l'occhio esperto distingue immediatamente il "monaco" vero da quello falso. Per essere ancora più chiari e semplificare le cose, bisogna mettersi d'accordo su che tipo di abito si discute e cioè, si parla dell'abito inteso come capo di abbigliamento indossato oppure di abito inteso nel senso del termine latino, habitus, che ha tutt'altro significato e raccoglie l'insieme delle caratteristiche intime di una persona compreso il suo modo di muoversi ed agire, le cose che dice e come le dice. Dunque è evidente che nel primo caso non è certo l'abito che qualifica chi lo indossa anche se è la prima cosa che influenza e fa presa sulle persone, purtroppo sempre di più. Nel secondo caso invece l'habitus mette immediatamente in evidenza l'essenza di chi ci sta di fronte. In definitiva noi abbiamo sempre tutti gli indizi per poter sbugiardare il falso monaco o per riconoscere la persona onesta, dobbiamo "semplicemente" cogliere e saper interpretare tali indizi, ma ancor prima di questo dobbiamo essere liberi in questo giudizio osservando ciò che realmente e concretamente la persona fa e non ciò che dice di fare o di essere. Questa libertà di giudizio e' la chiave di tutto, bisogna essere liberi da pregiudizi e soprattutto da necessità ed interessi personali che quasi sempre ci influenzano e ci illudono quando siamo di fronte ad una persona.
Cesare Majone

P.s.: Da un antico proverbio napoletano:"RAFANIE', FATT' ACCATTA' 'A CHI NUN TE SAPE!"

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